Perché dovremmo preoccuparci della fertilità del suolo?
Qualsiasi sia l'approccio che avete deciso di adottare per il vostro orto nel giardino o sul balcone, l'obiettivo forse più importante è quello di curare il suolo in cui far crescere frutta e verdura. Solo da un suolo in salute, potrete ottenere prodotti sani, nutrienti e buoni nel lungo termine.
Secondo alcuni principi appartenenti all'agricoltura biologica, all'agroecologia, alla permacultura e, più in generale, all'agricoltura rigenerativa, "non coltiviamo frutta o verdura, coltiviamo suolo".
Ogni terreno si presenta con un certo livello di fertilità, ma, allo stesso tempo, qualsiasi tipo di coltivazione sottrae al suolo nutrienti, per fare crescere le piante in esso coltivate. All'interno di un bosco o di un campo di prato, è la decomposizione della flora e della fauna a mantenere il suolo fertile; esportando le piante coltivate, priviamo il terreno di un ciclo nutritivo, motivo per cui dobbiamo adottare metodi per reintegrare quei nutrimenti, in un rapporto di "dare e avere".
Ma esattamente, cosa dobbiamo restituire al suolo?
I macroelementi
Lungi da me semplificare la complessità della vita nel sotto suolo, riducendola in tre elementi principali. Le piante necessitano di nutrimenti per crescere e produrre frutti, elementi che esistono già in natura, ma, a causa dell'intensiva asportazione delle colture, devono essere reintegrate artificialmente dall'uomo.
È fondamentale conoscere quali siano questi elementi chimici, essere in grado di accorgersi di una loro carenza e nutrire il terreno affinché raggiunga l'equilibrio necessario allo sviluppo delle piante che ospita.
Per i veterani dell'orto o per gli agricoltori, quanto spiegherò non sarà nulla di nuovo, per tutti gli altri, me inclusa, questa guida potrà aiutarvi a leggere i bisogni delle vostre piante.
La prossima volta che le vostre piante dovessero comportarsi in modo strano, provate a pensare se le cause sono legate ad uno dei seguenti elementi.
Azoto
L'azoto è il gas che compone per 4/5 la nostra atmosfera, ma è anche la linfa vitale della pianta, dal momento che è grazie alla sua presenza che avremo forti parte legnose e un folto fogliame. Molto importante nelle prime fasi di crescita della pianta, una presenza eccessiva di azoto può però ritardare la fioritura e la fruttificazione o, nel caso di alcune colture come gli spinaci può portare ad un accumulo di nitrati nel fogliame, cosa che risulterebbe tossica per il consumo umano.
Come riconoscere una carenza da azoto
Le foglie si presentano di un verde scarico e si ingialliscono velocemente, per arrivare ad una caduta precoce delle medesime. La pianta cresce lentamente o si ferma.
Siccome in natura l'azoto viene apportato dai processi di decomposizione, che lo rendono disponibile per l’assorbimento radicale, nel nostro orto possiamo reintegrare questo elemento tramite compost, letame o humus di lombrico.
Un altro metodo per arricchire il terreno di azoto è quello delle consociazioni o delle rotazioni. Se desiderate coltivare piante affamate di questa sostanza (pomodori, zucchine, zucche, peperoni, melanzane), potete posizionarle nelle vicinanze di leguminose, come piselli, fagioli, fagiolini, o ceci; qualora le consociazioni non siano possibili, potete rigenerare un terreno in cui avete coltivato piante bisognose di azoto attraverso una successiva coltivazione, appunto, di leguminose.
Tip casalingo
Possiamo utilizzare i fondi di caffè per integrare l'azoto.
L'ideale è lasciare asciugare i fondi per evitare formazioni di muffe.
Si consiglia il suo utilizzo principalmente con piante che amano terreno dal ph alcalino.
Spolverizzate vicino alla piante prima di innaffiare per un rilascio lento di azoto oppure diluite con acqua per un fertilizzante fatto in casa.
Fosforo
Il fosforo è un minerale naturalmente presente in natura che si rende disponibile all'assorbimento da parte delle piante, idealmente, quando il PH del terreno si aggira attorno a 6.5. Il bisogno di questo elemento è proporzionale all'attività metabolica delle piante, maggiore in primavera e in estate, minore in inverno.
Il fosforo è fondamentale alla crescita e alla fruttificazione delle piante. È difficile che ci sia una grossa carenza di questo elemento, perché è presente quasi in tutti i terreni, ad eccezioni di quelli altamente sfruttati.
Come riconoscere una carenza da fosforo
Se le vostre piante crescono lentamente, se presentano macchie scure, quasi bronzee, sulle foglie o se quest'ultime si arricciano ai bordi, potreste avere davanti a voi un caso di carenza da fosforo.
I motivi potrebbero essere mancanza dell'elemento o situazioni in cui l'assorbimento non è reso possibile, come in un terreno argilloso o alcalino.
Attraverso compost e letame, così come nei concimi naturali presenti sul mercato, si può facilmente apportare fosforo. Tuttavia, in questo caso, prevenire è meglio che curare. Essendo il fosforo un elemento alquanto stabile nel terreno, l'ideale è concimare il suolo al momento della semina, dei trapianti o, nel caso di piante in vaso, dei rinvasi. Con una buona azione preventiva, non si dovrebbe incorrere in problematiche future.
Potassio
Il potassio è un elemento fondamentale per la crescita della parte legnosa della pianta ed è altrettanto importante per bulbi o tuberi. Proprio perché va a supportare il grado di lignificazione, una carenza di potassio rende la pianta più soggetta ad attacchi di parassiti o gelo.
Come riconoscere una carenza da Potassio
Le foglie possono perdere il loro colore verde per lasciare spazio ad ingiallimenti ai margini e arricciamenti. Anche per il potassio, così come per il fosforo, si può prevenire un problema di carenza, unendo al terreno in cui andremo a coltivare piante bisognose di questo elemento (patate, pomodori, melone, angurie) compost e cenere.
Tip casalingo
Utilizzate le bucce di banana (biologiche) per creare un'acqua fertilizzante.
Lasciatele macerare in un contenitore pieno di acqua per una settimana circa, filtrate, e diluite il liquido con l'acqua per innaffiare le piante.
Come detto in precedenza, rigenerare il suolo e coltivare nel rispetto della sua complessità microbiologica non è solo una questione di aggiungere questi tre macroelementi ogni volta che vediamo un sintomo. Calcio, magnesio, zolfo e cloro sono altri elementi non trascurabili.
Un semplice stratagemma casalingo per aggiungere calcio alle nostre pianticelle è quello di utilizzare i gusci delle uova, precedentemente lavate, asciugate e tritate finemente.
In generale, è buona pratica nutrire e concimare il nostro terreno regolarmente o in base alla rotazione delle colture, attraverso l'utilizzo di un compost biologico, comprato in serra o prodotto da voi stessi. Come fare il proprio compost?
Questo sarà il tema di un prossimo articolo. Vedrete che ci sono moltissimi metodi, anche per chi vive in appartamento e ha un piccolo orticello sul balcone.
Fino ad allora, ricordate, prendetevi cura del suolo in cui coltivate il vostro cibo, la nostra salute e quella della nostra Terra sono strettamente legate ad esso.
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