La stagione dei regali per eccellenza si sta avvicinando.
Non poteva esserci momento migliore per trattare un argomento così importante come "mai più regali, per favore", non trovate?
Di cosa stai parlando? - Vi starete chiedendo.
Ebbene, io richiedo esplicitamente di non ricevere regali. Punto.
Nessun ma, nessun però.
So che questa scelta vi suonerà molto drastica, ma non lo è.
E' in fondo, come sempre, una questione di equilibrio.
Vi racconto come sono arrivata a prendere questa decisione e quali sono le sue sfumature (niente è solo bianco o solo nero).
I COMPLEANNI
Non mi esalto per il mio compleanno. Non lo sento. E' un giorno come gli altri.
Non soffro nel vedere le cifre salire (non ancora) e anche i miei 30 sono stati come i miei 29 o i miei 31. Ad eccezione del fatto che Simon, il mio fidanzato, ha organizzato un'esperienza indimenticabile per chiedermi in sposa, facendo passare quel magico viaggio come il regalo dei 30. Ma questa è un'altra storia.
Capiamoci, non è sempre stato così. Sono stata anche io adolescente e le feste con gli amici le organizzavo eccome.
Inoltre, ricordo benissimo di aver richiesto regali specifici ai miei genitori, per compleanni o Natali. L'ultimo regalo che ho ricevuto, in risposta alla domanda "cosa vuoi per il compleanno?", è stata l'affettatrice da casa. Anno 2018. Pochi mesi dopo il trasloco a Zurigo. Ora posso comprare un gambo di prosciutto crudo dolce ogni volta che torno a Reggio Emilia e affettarlo qua in Svizzera: non avete idea del lusso, della delizia e del risparmio!
Esperienze e tempo insieme
Con il mio fidanzato abbiamo instaurato quasi fin da subito un modo alternativo di farci regali. Infatti, ad eccezione del nostro primissimo Natale, ci regaliamo esperienze e tempo insieme: un viaggio in Sicilia, uno in Toscana, una cena speciale, un corso di cucina e così via. Inoltre limitiamo i "regali" ai compleanni. Non mettiamo nessun pacco sotto l'albero di Natale (il nostro alberello realizzato con scarti di legno e dipinto di bianco) e quando arriva il nostro compleanno, cerchiamo di capire se si ha voglia di una cena con amici, in famiglia o semplicemente rimanere a casa, cucinando insieme qualcosa di speciale.
Questa abitudine mi ha portato a desiderare lo stesso con familiari e amici.
Se da una parte è stato facile limitarmi con Simon alle esperienze o a regali spontanei, con altri miei cari, ho dovuto spiegare più volte il perchè, per evitare di ricevere pacchetti. Già, perchè?
Voglio essere onesta. Spesso i regali fatti perchè "è natale, devo fare i regali" oppure "è il 29° compleanno di x. Facciamo un gruppo su Whatsapp per scegliere cosa acquistare tutto insieme, ma cerchiamo di non ripetere i regali fatti negli anni precedenti (cosa difficile, tra l'altro)" portano ad avere oggetti che si usano poco e magari pure malvolentieri.
Dai, siamo onesti, quante volte sono arrivate le ennesime sciarpe, guanti o charms che andranno ad arricchire la nostra collezione e che non sapremo quando mettere, perché in fondo abbiamo solo un collo, due mani e/o non portiamo bracciali?!
Poi, figuriamoci, in un'ottica di minimalismo, il regalo tradizionale porta in casa oggetti che abbiamo appena lasciato andare con l'ultimo declutter.
Forse vi sembrerò cinica, ma non è così.
Vi spiego come è stato il mio 31° compleanno, maggio 2020.
ESEMPI PRATICI
Quest'anno ho passato il compleanno, per ovvi motivi, qua in Svizzera.
Causa Covid, infatti, non potevo tornare in Italia. Ho trascorso una splendida cena con il mio fidanzato e i suoi genitori, nella loro casa vicino al lago di Hallwil. Una serata semplice assieme a persone che amo, chiacchierando e ridendo.
I regali di Simon sono stati ben due: il mio composter, con cui ho miseramente ucciso la mia prima famiglia di lombrichi (ndr. non demordo), e un weekend a Zermatt, ai piedi del Cervino, esplorando una nuova zona della Svizzera.
I suoi genitori mi hanno preparato un cesto con alcune farine di un molino vicino e un buono da spendere online, ovunque io desideri, per acquistare farine (ndr. panifico tutti i weekend con la mia pastamadre liquida).
Un pò più faticoso è stato con mia mamma. Credo che lei desideri genuinamente farmi regali, ma una volta afferrato il concetto del “niente oggetti, a meno che non siano davvero utili“, mi ha fatto recapitare a casa un tritatutto a doppia lama della Kenwood, in grado di tritare in pochi secondi qualsiasi cosa, Parmigiano Reggiano compreso. Un regalo fondamentale, soprattutto dopo che ben 3 prodotti ci hanno miseramente abbandonato a causa dell'incontro con il formaggio a pasta dura per eccellenza.
Alle mie amiche, che avrei rivisto a giugno (un mese dopo il mio compleanno) e a fine lockdown, ho comunicato la decisione, dicendo che ero felice di organizzare semplicemente una cena assieme, come sempre, senza bisogno di regali come una volta. Ho spiegato loro che dò più valore al tempo passato insieme, ad un'esperienza o a qualcosa che possa essere "consumato" (ndr. come nel caso di un voucher per farine). Beh, sono state fantasiche! L'idea di ricevere un regalo da loro non mi sfiorava nemmeno l'anticamera del cervello e invece mi hanno consegnato una busta lilla al cui interno trionfava un certificato di adozione per un alveare di cui avrei ricevuto i frutti questo autunno 2020. Nel frattempo avrei potuto monitorare i parametri vitali dell'intero esercito del polline attraverso l'applicazione online.
Scusate, ma che amiche fantastiche ho?!
Questi sono solo alcuni esempi pratici per farvi capire che non sono contraria ai regali, ma solo a determinate tipoligie, in primis a quelli materiali che non aggiungono valore.
Capiamoci, non è sempre facile. Spesso il regalo è un gesto fatto per ringraziare e dare piacere, gioia, a chi lo riceve. Rifiutare può procurare dispiacere ed è difficile spiegare il perchè non vorremmo accettare quei libri, quella sciarpa o quel set di asciugamani, soprattutto se si ha di fronte una persona di una o due generazioni precedente alla mia.
Che fai quindi? - vi starete chiedendo.
Accetto e poi in caso di inutilizzo, al prossimo declutter, lascio andare.
Fare regali
Forse ora vorreste sapere se da parte mia arrivano regali oppure no.
Al momento gestisco la situazione come segue:
- Sì ai regali di gruppo, in cui si chiede la partecipazione e il supporto economico. Risulta una scelta pratica se si tratta di persone che conosco ancora poco o, come nel caso delle mie migliori amiche, se la distanza rende difficile organizzare esperienze insieme.
- Sì ai regali spontanei. Se vedo un oggetto che credo essere perfetto per qualcuno in particolare, un oggetto che verrà utilizzato, che so essere cercato e che so porterà valore, allora sarà un acquisto positivo.
- Sì ai regali casalinghi, come conserve, dolci, salse, pane, liquori fatti da me. Sono pensiere fatti con passione, amore, e impegno.
- Sì ai regali ecologici e sostenibili, magari pure a supporto di progetti a sostegno dell’ambiente o di piccoli produttori.
Riassumendo, sì ai regali fatti con intenzione, a quelli che rispecchiano la volontà e i desideri di chi li riceve, no a quelli "tanto per".
Insomma, anche in questo caso, less is more è una regola d'oro.
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