Chi decide di abbracciare il minimalismo, in qualsiasi forma e livello, quasi sicuramente si confronterà con uno o più decluttering.
Il decluttering non è altro che un gran ripulisti di oggetti di nostra proprietà, un gran riordino di cose, con l’obiettivo non solo di sistemare i nostri possedimenti, ma di ridurli, in modo da fare spazio sia fuori che dentro di noi. Non mi considero ancora una vera e propria minimalista, ma siccome sono nel bel mezzo di questo percorso, desidero condividere con voi la mia esperienza e alcuni consigli.
QUANTO LASCIARE ANDARE
Ciò che più amo del minimalismo è che non c’è una regola fissa, il minimalismo è flessibile. Ognuno di noi, in base ai nostri valori, capirà e, di conseguenza sceglierà, cosa e quanto lasciare andare.
Una cosa importante da sottolineare è che il minimalismo può essere una soluzione per una quotidianità più sostenibile, ma questo non significa liberarsi di prodotti convenzionali solo perché non in linea con l’ecologia. Ho iniziato a fare decluttering di vestiti, utensili da cucina, prodotti da bagno e documenti (scartoffie) dalla scorsa estate, ma NON HO ANCORA FINITO. Ad esempio, ho tenuto quasi tutti i prodotti corpo e viso ancora nuovi o non finiti; li utilizzo pian piano con l’obiettivo di avere solo una crema/olio corpo, una/due creme/olio viso, un profumo, un deodorante, ecc., tutto nella sua versione più ecofriendly possibile; quello che sto cercando di dirvi è che fare decluttering per essere più Green non significa buttare via tutto, anche cose nuove e utilizzabili, per comprare la versione ecologica!
Questo si applica molto bene con i prodotti per la cura personale.
I VESTITI - COME CAPIRE CHE...
Nell'immagine qua sotto potete vedere una raccolta di scatoloni pieni di vestiti, smalti per unghie e alcuni oggetti da cucina che abbiamo deciso di lasciare andare. Perché sono ancora qua? Perché essere coscienziosi e responsabili significa anche non buttare semplicemente gli oggetti che non usiamo più.
Quali sono le altre opzioni dunque (in ordine di preferenza personale)?
regalare ad amici per dare una nuova vita e utilizzo a quell’oggetto/vestito;
vendere a mercatini dell’usato (difficile in questo momento storico, ma è un modo per guadagnare qualcosa e trovare un nuovo proprietario ai vostri oggetti e vestiti inutilizzati);
vendere o donare ai negozi di seconda mano, che a loro volta rivenderanno i vostri articoli;
donare alla Caritas*;
buttare;
* Giusto due parole a proposito di Caritas e altre associazioni di beneficienza.
Persino i mercati dei vestiti donati è saturo, al punto che in molti paesi del terzo mondo in cui arrivano i nostri doni, si creano delle situazioni controproducenti, dal semplice mercato nero a discariche di vestiti a cielo aperto. Se desiderate donare i vostri vestiti, vi consiglio di cercare associazioni con obiettivi specifici: qua in Svizzera ci sono quelle che portano vestiti ai meno fortunati che vivono nelle zone remote delle montagne oppure associazioni che supportano i senzatetto. Fate attenzione e cercate sempre di guardare oltre il vostro naso.
Sì, lo so, ogni scelta sembra richiedere un grande sforzo, ma purtroppo questo è il mondo che noi stessi abbiamo creato basato su un consumismo sfrenato e un mercato globalizzato in cui il basso costo fa da padrone.
Tornando ai miei cartoni pieni di vestiti...
Quelli in foto sono pronti per essere portati al negozio di seconda mano della città, insieme all'oggettistica da cucina rimasta. Ho ancora alcuni capi, quelli più di valore, che desidero cercare di rivendere online, al primo mercatino dell'usato possibile o regalare ad amiche.
Ma come ho fatto a capire come lasciare andare vestiti, borse, cappelli e in generale oggetti?
LE 5 DOMANDE D'ORO
Come consiglia la Kondo (Marie), riordinate per categorie e sottocategorie.
Ad esempio, appoggiate su un tavolo, su un divano o per terra tutti i vostri vestiti (pezzi unici) oppure tutti i pezzi di sotto (pantaloni, gonne), tutte le parti di sopra (maglie, camice, felpe, ecc.) e così via.
Prendete un pezzo alla volta e rispondete alle seguenti domande:
ho utilizzato questo pezzo durante la sua ultima stagione (valido per capi stagionali)? (NO)
ho utilizzato questo pezzo più di una volta negli ultimi 90 giorni? (NO)
utilizzerò questo capo nei prossimi 90 giorni? (NO)
è un capo che mi serve in occasioni specifiche (una tuta da sci, un costume intero da nuoto, ecc.)? (NO)
Se avete risposto alle prime domande come suggerito tra parentesi, sappiate che avete tutti i buoni motivi per lasciar andare quel capo. Tuttavia, spesso capita di avere davanti a noi un pezzo che ci porta ricordi, magari ci è stato regalato dalla mamma o ci ricorda quanto lo abbiamo adorato.
E' normale.
L'ultima domanda che mi chiedo prima di decidere se lasciare andare un capo d'abbigliamento, quella che mi aiuta più di tutto nel decidere, è la seguente:
Tengo questo vestito solo perchè mi sentirei in colpa a lasciarlo andare? (SI) Indosserei questo vestito perchè "ognitanto devo" e non farlo mai mi fa sentire in colpa? (SI)
Ricordate, il senso di colpa non è un sentimento positivo.
Rimanere ancorati ad un vestito non deve farci sentire male, al contrario, indossare un capo che scegliamo di tenere deve farci sentire a nostro agio, felici, sicuri di noi, certamente non in colpa.
Aggiungo una piccola nota, soprattutto se si tratta di oggetti: se avete qualcosa che non utilizzate, ma a cui siete particolarmente affezionati, potete trovargli un nuovo utilizzo.
Quando ho fatto decluttering della cucina, avevo tra le mie mani uno stampo in alluminio da budino della mia cara nonna materna, a cui ero molto legata. Mi piangeva il cuore a lasciarlo andare, così, dopo aver ricevuto diversi consigli, ho deciso di appenderlo alla parete della cucina di casa nuova. Non solo rimarrà con me, ma potrò vederlo tutti i giorni.
Un passo in avanti dal rimanere chiuso in un armadietto e MAI utilizzato.
L'INCUBO DEL "NON SI SA MAI"
Ci sono cose che teniamo, perché non si sa mai, potrebbero essere utili (in un futuro molto lontano, quasi impossibile e solo ipotetico). Come fare in questi casi?
La regola del 20/20 dei The Minimalist è in assoluto la migliore: tutto ciò di cui abbiamo bisogno può essere sostituito per meno di 20 € in meno di 20 minuti dalla nostra posizione attuale. Vedrete che raramente dovrete sostituire un oggetto "non si sa mai" e nel caso abbiate davvero bisogno di rimpiazzare quell'oggetto, lo potrete fare a 20 minuti da casa vostra e spendendo massimo 20 €. Alla fine, fidatevi, non vi mancherà quell'oggetto "non si sa mai" e non vi ricorderete nemmeno di averlo avuto.
Un ultimo consiglio, per chi ancora non riesce a liberarsi di certi oggetti e si sente incerto nel lasciarli andare. Mettete questi articoli all'interno di uno scatolone, chiudetelo e lasciatelo sotto al letto. Provate a vedere se nelle successive 4 settimane vi troverete in una situazioni in cui avrete bisogno di uno di quei possedimenti. No? Allora avrete la prova che è ora di lasciarlo andare.
Se siete curiosi e desiderate sapere di più a proposito di minimalismo e ricordino vi consiglio le seguenti letture, siti internet o profili Instagram:
The Minimalist (website, podcast, libri e documentari Netflix)
Il magico poter del riordino, Marie Kondo
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